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Area Tematica - Euromineralexpo Torino

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SEA MONSTERS

Una sezione speciale dedicata agli immensi animali preistorici che popolavano i mari.



SOLFURI E SOLFOSALI
Solfuri e solfosali sono una grande classe di minerali che comprende quasi seicento diverse specie, molte delle quali splendidamente cristallizzate e di grande interesse estetico e collezionistico.
Inoltre, tra i solfuri sono presenti molte specie mineralogiche di grande interesse industriale, costituenti alcune delle principali fonti di estrazione di importanti metalli quale il ferro, lo zinco, il piombo e il rame. Tra i minerali più noti, sono da ricordare pirite, galena, cinabro, calcopirite e sfalerite. Un’accurata selezione delle specie più rappresentative appartenenti a questa grande classe di minerali verrà presentata in occasione della 28a edizione di MINA, che avrà luogo nell’ambito del 54° TORINO EUROMINERALEXPO.

MINERALI E TECNOLOGIA
Proseguendo un cammino iniziato nel 2023, la tematica “Minerali e Tecnologia” è importante per conoscere che i minerali non sono solo belli da vedere, ma che attraverso oggetti di uso comune,
fanno parte della vita di tutti giorni e che, in parte, stanno portando cambiamenti importanti nella nostra società.
L’evoluzione dell’uomo è strettamente legata alle sue conoscenze, e quelle in ambito mineralogico ne hanno determinato varie fasi della sua crescita. Per esempio, coltelli e punte di freccia erano ricavati scheggiando selci e ossidiane, per arrivare poi alle rispettive età del bronzo e del ferro, prodotti già allora da minerali primari.
Un progresso in continua evoluzione grazie a nuove tecnologie rese possibili dalle proprietà di litio, indio e terre rare, zirconio, berillio, niobio e tantalio presenti in molti minerali, talmente importanti da essere diventati strategici nelle strategie politiche ed economiche, soprattutto ai nostri giorni quando si parla di uno sviluppo green nelle aree più ricche del pianeta, senza tener conto delle conseguenze nei paesi di origine degli stessi minerali.
Al 54° EUROMINERALEXPO saranno esposti importanti esemplari di minerali in un percorso didattico che ne illustra gli impieghi principali, con uno sguardo al futuro, vedendo come queste scelte in termini di energia e tecnologia porteranno importanti cambiamenti anche al nostro stile di vita.

PARCO PALEONTOLOGICO ASTIGIANO
Euromineralexpo è sempre gradita occasione per l’Ente Parco Paleontologico Astigiano per esporre i campioni fossili conservati presso il Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano e di offrire la pubblico le proprie novità. Oltre alla presenza della ricostruzione della mandibola dello squalo gigante megalodonte, ormai un must che non può mancare, si dedicheranno le vetrine a temi diversi esponendo campioni fossili tra i più tipici dei giacimenti piemontesi.
La parte principale è costituita da esemplari di varie specie di molluschi, alcune anche molto rare e di qualità eccellente per la conservazione tipica delle conchiglie astigiane. Una vetrina sarà dedicata alle impronte fossili (icnofossili), strane strutture che documentano le varie attività di antichi organismi il più delle volte sconosciuti. Ed infine uno spazio sarà riservato ai resti di cetacei (balene e delfini) che sono forse i più importanti fossili del territorio astigiano.
Oltre a alcuni campioni di recenti ritrovamenti realizzati dal Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano, sarà esposto per la prima volta la riproduzione del cranio dell’olotipo del Delfinide Hemisyntrachelus cortesii, un delfino che poteva superare i tre metri di lunghezza dall’aspetto tra un globicefalo ed un’orca.
Lo scheletro originale era conservato presso il Museo di Storia Naturale di Milano ed è purtroppo andato distrutto durante i bombardamenti della II Guerra Mondiale. Ora di questo importantissimo reperto rimangono solo alcuni calchi storici del cranio e poche altre parti dello scheletro, tra i quali proprio questo in esposizione. Il campione fa parte della collezione storica di cetacei fossili piemontesi dell’Università degli Studi di Torino, in carico al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino e che quest’anno è stata trasferita integralmente al Museo astigiano.
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